Artist: The Black Angels
Song: You're mine
Album: Indigo Meadow
Year: 2013
Che gusto ha/What does it taste like:
(ITA) Potremmo essere all'interno di una pellicola acida e graffiata tra le immagini di un film in bianco e nero. Tra le dune di un deserto,dove il fumo emanato dalla legna che brucia in un falò propiziatorio annebbia lo scenario in cui ci ritroviamo avvolti. Siamo nell'epicentro di un twist psichedelico che ci sgambetta intorno, fatto di mani che si toccano, di uomini e di donne che si dimenano e dei loro corpi seminudi che si sfiorano sotto ad un sole cocente. Intrecci di desideri ed il rito della danza che si consuma tra gli odori del fumo, dei corpi e della musica che penetra attraverso i pori delle nostre pelli nude. Capelli lisci e biondi, barbe e petali
di antichi fiori che si perdono nell'aria come le piume di un uccello sacro."Yes you're mine, you're mine all the time" recita la voce dello stregone che esce dalle potenti casse insabbiate. Un ritmo senza tempo...frenetico ed ipnotico.
Tra psichedelia e garage. Ritmi pulsanti di tribù urbane in cui si percepiscono influenze che vanno da Doors, Count Five e Kinks fino ad arrivare ad atmosfere più claustrofobiche e UKeggianti in stile Clinic. Un percorso sonoro invisibile che lega la West Coast assolata degli Stati Uniti al Texas dei nostri angeli neri ed arriva fino ad una vecchia cantina di Liverpool.
(ENG) We could be in an acidic and scratched film between the images of a black and white movie. Among the dunes of a desert, where the smoke coming from the burning wood of a propitiatory bonfire blurs the scenario in which we find ourselves wrapped in. We are in the epicenter of a psychedelic twist that toddles around us, made of hands touching, of men and women wiggling and of their half-naked bodies brushing against eachother under a scorching sun. Interlacing desires and the ritual of dance being consumed between the smell of the smoke, the bodies and the music penetrating through the pores of our bare skins. Straight blond hair, beards and the petals of ancient flowers that are lost in the air like the feathers of a sacred bird. "Yes you're mine, you're mine all the time," reads the wizard's voice coming out of the powerful speakers covered up in sand. A timeless rhytme ... hectic and hypnotic.
Between psychedelia and garage. Pulsating rhythms of urban tribes in which you perceive influences ranging from The Doors, Count Five and Kinks to more claustrophobic atmospheres such as those of Clinic. An invisible sound path that links the sunny West Coast of the United States to our black angels's Texas and arrives all the way down to an old basement in Liverpool.
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