Tuesday, June 4, 2013
NOW TASTING: MILKY CHANCE - "STOLEN DANCE"
Artist: Milky Chance
Song: Stolen Dance
Album: Sadnecessary
Label/Year: Lichtdicht Records, 2013
Che gusto ha/What does it taste like:
Siamo sottoterra, avvolti dalle mattonelle lucide e bianche del lungo tunnel che ci porterà al nostro treno. Sulle pareti, scritte graffiate via dal passaggio di tacchi cappotti e pensieri che fanno fatica a convivere e a prestare attenzione a questo momento di routine fuori fuoco. Sentiamo lontano il suono delle corde di una chitarra che vibrano e che producono una forte folata di vento. Leggeri come polline primaverile, veniamo soffiati via dai nostri impegni e ci ritroviamo su una spiaggia, seduti all'ombra di un albero ricurvo. Una formica inizia il suo viaggio sulla nostra caviglia nuda mentre ci chiediamo, senza una ragione evidente, di che albero si tratti. Ma la nostra domanda presto sfuma e si trasforma in un
nuovo quesito non appena il metallo rovente sotto al nostro culo ci fa realizzare che siamo sul retro di un vecchio furgone della Ford degli anni '60. Il vento ci copre lo sguardo di capelli. Come se indossassimo un parrucchino alla rovescia. L'unica cosa che non cambia è il nostro sconosciuto ed imprevedibile compagno di viaggio che, non pago, ci costringe ora a camminare, scalzi, sull'erba appena bruciata di un campo di grano dorato. I piedi, fino ad oggi bendati in pesanti ed aderenti calzini, ci comunicano che non vorrebbero procedere...ma ecco che, improvvisamente, sentiamo lo stomaco arrivarci su fino al collo e le braccia vibrare nel vuoto mentre strisce sfumate di mondo passano velocemente di fronte ai nostri occhi. Stiamo precipitando, senza mai averlo voluto ne chiesto, dal muro fluido e gelato di una cascata. Atterriamo in un tonfo nell'acqua che per una decina di secondi attutisce la nostra caduta respingendoci verso la superficie. Abbiamo giusto il tempo di realizzare che il viaggio è finito e, tutto sommato, è stato piuttosto piacevole. E, in qualche modo, siamo anche arrivati a lavoro puntuali.
Nei titoli di coda scopriamo che il nome del nostro compagno di viaggio (e rapitore) è Milky Chance. Tedesco e ancora praticamente sconosciuto alla critica musicale ma già con un pezzo, questo "Stolen Dance", che ha tutte le carte in regola per diventare l'ossessione radiofonica delle nostre estati. Insomma, saranno il tempo e gli uffici marketing a determinare se ci troviamo di fronte ad un nuovo Gotye o ad una piacevole perla per avventurosi musicofili.
(ENG) We are underground. Surrounded by white polished tiles along the tunnel that leads us to our train. On the walls are random and colorful iscriptions that were scratched away by the passage of heels coats and thoughts that are struggling to live together and pay attention to this out of focus moment of routine. We hear the distant sound of guitar strings vibrating and, unexpectedly, producing a strong gust of wind. Light as spring pollen, we are blown away from our commitments and we find ourselves on a beach, sitting in the shade of a bent tree. An ant begins its journey from our bare ankle while we wonder, for no apparent reason, what kind of tree this may be. But our question soon fades and becomes a new question as soon as the hot metallic surface under our ass makes us realize that we are on the back of an old 60s Ford van. The wind covers our look with hair. As if we wore a hairpiece...backward. The only thing that is not changing is our unknown and unpredictable travel companion who, not yet satisfied, now forces us to walk barefoot on the burnt grass of a golden wheat field. Our feet, which had been bandaged in adherent and heavy socks for the whole winter, inform us that they would rather not proceed...but then, all of a sudden, we feel our stomach fly up to the neck and our arms uncertainly vibrating in the air while blurry strips of world rapidly go by in front of our eyes. We're going down, without us ever asking for it (nor wanting it at all), through the fluid and freezing walls of a waterfall. We land in a splash into the water and, for about ten seconds, it slows us down before spitting us back toward the surface. We have just enough time to realize that our journey is over and, all in all, it was quite pleasant. And, somehow, we even managed to make it on time to work.
In the closing credits we find out that the name of our traveling companion (and kidnapper) is Milky Chance. He's German and still practically unknown to the music critics. But he's already got a track, this "Stolen Dance", which has all the credentials to become our radiophonic summer obsession. In short, it will be the time and the marketing offices to determine whether we are dealing with a new Gotye or (simply) we are in front of a nice pearl for adventurous musicopaths.
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