Friday, June 7, 2013
NOW TASTING: SOMETHING BEGINNING WITH L - "OVERCOAT"
Artist: Something Beginning with L
Song: Overcoat
Album: Beautiful Ground
Year: 2013
Che gusto ha/What does it taste like:
Una rada pioggerellina notturna. La sagoma di un uomo incappottato che rientra a casa. Qualche finestra illuminata. Gli odori della giornata finita. Tutto è apparentemente normale se non per un dettaglio tanto inquietante quanto lontano dagli occhi e dalle coscienze addormentate della città. Una biglia di vetro, un comune oggetto inanimato rotolato via con le nostre infanzie, che vaga, come posseduto da oscure e misteriose energie, per le strade buie di Parigi. Il vetro trasparente è leggermente scheggiato. Porta i segni di una vita. Ma non ne intaccano il viaggio nè ne condizionano la determinazione a raggiungere il proprio
obiettivo. A tratti balza in aria per qualche centimetro quando incontra una protuberanza nel cemento o si lascia dare un passaggio dall'acqua sporca che scivola sul ciglio della strada. E poi si perde nei meandri sotterranei della metropoli introducendosi in un tombino per poi ricomparire in una strada vicina. Raggiunge un muretto e lo costeggia fino ad arrivare ad una scala di sporco marmo bianco. La scende, saltando da un gradino all'altro fino ad arrivare tra le pietre quadrate che pavimentano il passaggio che si stende lungo tutta la città per arginare il fiume. Inizia a correre superando, uno dopo l'altro, i ponti che ricuciono i due lembi di cemento su cui si erge la quotidianità parigina. Ogni tanto il passaggio furtivo di un topo in cerca di resti di cibo la distoglie dalla linea immaginaria che segue affannosamente. Infine si ferma. Pochi secondi dopo, un anziano signore ed il suo cane gli si fanno incontro. L'uomo si ferma. La fissa. Poi si china e la raccoglie. La accarezza tenendola stretta tra le dune di pelle dura delle sue grasse e forti dita. Il suo sguardo penetra negli abissi di segreti che si porta addosso dal giorno in cui indossò queste vesti, ora logore e sdrucite. Il piccolo cane lo lecca invitandolo a fermarsi per riposare qualche ora. Prima che il sole illumini finalmente la città e tutto torni ad avere, nuovamente, un senso.
Un viaggio sonoro malinconico e dalle forti atmosfere notturne. Sonorità ruvide e dolci che dondolano tra punk e shoegaze e che, a tratti, ci riportano nei panorami desolati dipinti dai primi Blonde Redhead. Prevalgono le chitarre con il synth pronto ad accogliere incursioni di beat elettronici ad arrotondarne il suono e a donare ulteriore appeal ed ambiance al tutto. Il trio inglese coglie nel segno con questo primo e sorprendente album intitolato Beautiful Ground. Da seguire con attenzione.
(ENG) A light nocturnal rain. The silhouette of a man in his coat heading back home. A few illuminated windows. The smells of the day that is over. Everything is seemingly normal except for a detail that's as creepy as it is far from the eyes and the city's sleeping consciences. A transparent glass marble, a common inanimate object rolled away with our childhoods, wandering through the dark streets of Paris, as guided by mysterious energies. The clear glass is slightly chipped. It bears the marks of a lifetime. But this doesn't in anyway affect its trip nor it influences its determination to reach its final destination. At times it leaps a few inches in the air when it encounters a bump in the concrete, or it gets a short ride from the dirty water that is sliding over the side of the road. And then it gets lost in the maze of the subterranean metropolis, breaking into a manhole and reappearing in a nearby street. So it reaches a small sidewall and runs along its shadows until it gets to the dirty white stones of a staircase. The marble falls down, jumping from one step to another until it finds itself among the square stones that extend throughout the city to stem the river. It begins to run, passing by the numerous bridges that mend the two flaps of cement on which stands Paris's everyday life. Every now and then, the passage of a mouse in search of scraps of food distracts it from the imaginary line that it is frantically following. Finally it stops. A few seconds later, an elderly man and his dog will arrive to that same spot. The man stops too. He stairs at the marble intensely. Then he bends down and picks it up. He caresses it holding it tightly among the dunes of hard skin of his fat and strong fingers. His gaze penetrates to the depths of secrets that leads him back to the day he started wearing these clothes, now worn and torn. The small dog licks him, inviting him to stop and rest a few hours. Before the sun can finally illuminate the city and this whole can, again, make sense.
A melancholic sound trip with strong nocturnal atmospheres. Rough and gentle sonorities swinging between punk and shoegaze and that, at times, takes us back to the desolate panoramas painted by the earliest Blonde Redhead. Dominated by guitars with the synth ready to welcome the incursion of electronic beats that rounds off the sound and add extra appeal and ambiance to the whole. The English trio hits the mark with this first and enchanting album entitled Beautiful Ground. To be carefully monitored.
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