Song: Your life, your call
Album: Junip
Year: 2013
Che gusto ha/What does it taste like:
(ITA) L'atmosfera ovattata di un acquario. Senti piccole bolle di ossigeno uscirti dalla bocca e fuggire in salita verso la superficie. Le sagome spaventose di squali sinuosi che ti nuotano intorno ma non tardano a rivelarsi sotto le forme intriganti di dolci sirene. Gli occhi chiusi ed i pensieri che si sbottonano mescolandosi alle immagini seducenti e lunari della mente a piede libero. Senti il corpo gravitare come se posseduto dalle forze dello spazio e poi d'un tratto sei in volo sopra ai tetti di una città. Uno stormo di gabbiani che si apre e
lascia il tuo sguardo faccia a faccia con il cielo blu delle prime ore del mattino. Poi la traccia volge, forse troppo presto, al suo epilogo. Prima di uscire dalla doccia, sorridi con un pizzico di vergogna del sorriso inconsapevole che si è formato sul tuo viso realizzando il malinteso con la realtà di una giornata ancora tutta da affrontare. Ma l' album in questione, uscito meno di una settimana fa su City Slang ed intitolato anch'esso Junip, è splendidamente atmosferico e sognante. Arrangiamenti ricchi che spaziano tra folk-rock ("Line of Fire" e "Walking Lighly" su tutte) ed elettronica (come nel caso di questo brano) con piccole fughe che sfociano a tratti anche nella bossa nova ("Baton").
La voce di Gonzales è suadente e sembra anch'essa nuotare su basi fluide ed ovattate, di cui ne diventa parte integrante. I cori ripetitivi e sognanti gli conferiscono ulteriore vivacità ed il lavoro di produzione, ricco e a servizio delle atmosfere, rende questo album a tratti maestoso ed esplosivo e in altri intimo e notturno. Mi fa pensare ai primi Beta Band (sensazione che si rafforza ulteriormente ascoltando "So Clear" e "Head First").
(ENG) The muted atmosphere of an aquarium. Small oxygen bubbles coming out of your lips and escaping upwards towards the surface. The scary silhouettes of sinuous sharks swimming in circles around you but soon revealing themselves under the intriguing shapes of sweet sirens. Your eyes are closed and your thoughts unbutton and mingle with seductive and lunar images coming out of a mind on the loose. Your body is now gravitating as if possessed by the forces of space and suddenly you find yourself flying above the rooftops of some city. A swarm of seagulls that opens up in the air and leave your eyes face to face with the blue morning sky. Then the track turns, perhaps too soon, to its conclusion. Before leaving the shower, you smile with a hint of shame for the unaware smile that formed on your face when you realized of the misunderstanding you had with the reality of a day yet to unfold. But the album in question, which was released less than a week ago on City Slang and also entitled "Junip", is beautifully atmospheric and dreamy. Rich arrangements that range from folk-rock ("Line of Fire" and "Walking lighly" above all) and electronica (as in the case of this song) with rare escapes even into bossa nova ("Baton").
Gonzales's voice is seducing and at first seems to swim on the fluid and muffled basis of the music, then becomes full part of it. The repetitive and dreamy choruses give further vivacity and the production, at work for the atmospheres of the whole, make this album at times majestic and explosives, and in others intimate and nocturn. It makes me think of The Beta Band's early staff, and this feeling reinforces itself even more while listening to "So Clear" and "Head First".
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