Wednesday, May 8, 2013
IN DEGUSTAZIONE: SWEET BABOO
Artist: Sweet Baboo
Song: Let's go Swimming Wild
Album: Ships
Label/Year: Moshi Moshi Records, 2013
Che gusto ha/What does it taste like:
"Facciamo così, azzeriamo tutto e partiamo. Guidiamo finchè non sentiamo la salsedine e ci sentiamo, entrambi, a nostro agio per poi andare. Andare a nuotare selvaggi". Lo scenario dipinto da Stephen Black, aka Sweet Baboo, ha il gusto di una fuga d'amore su un vecchio furgoncino arrugginito all'alba deserta di una mattina di giugno. La fuga dal malinteso di passioni camuffate da chiacchiere e consigli fintamente disinteressati. E' ora di andare. La strada costeggiata da lunghe canne da zucchero. L'odore dell'erba
tagliata di fresco. Il finestrino abbassato fa filtrare un brivido di freddo e consuma la prima sigaretta del giorno. Il respiro bloccato nel petto e la musica a colmare i silenzi dell'emozione. L'immagine di una corsa nell'acqua. I vestiti appallottolati qua e là sulla sabbia.
Un invito ad evadere dai radar della quotidianità a favore di atmosfere intime e libere. Un pezzo seducente e vibrante. Folk venato di psichedelia e sonorità dal sapore sixties con brezze di Black Keys e una voce che a tratti ricorda quella di Antony Hegarty. Splendido.
(ENG) "So here’s the deal, let’s play it over and drive away. Drive away until we both feel that salty breeze, and we are both at ease and let’s go. Let’s go swimming wild, let’s go swimming wild". The scenario painted by Stephen Black, aka Sweet Baboo, has the taste of a love escape on an old rusty pickup truck through a deserted dawn on an early June morning. An escape from the misunderstanding of passions hidden behind friendly talks and falsely disinterested advices. It 's time to go. The road is skirted by long sugar canes. The smell of freshly cut grass. The window rolled down filters a chill shiver and consumes the first cigarette of the day. The breath stuck in the chest and the music filling the silences of the emotions. The image of a run into the water. The clothes crumpled here and there on the sand.
An invitation to escape from the radars of daily life in favor of more intimate and free situations. A seductive and vibrant track. Folk tinged with hints of psychedelia and sixties flavors with breezes of The Black Keys and a voice that sometimes reminds that of Antony Hegarty. Beautiful.
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